È passato qualche mese da quando le salme del Re Vittorio Emanuele e della Regina Elena sono state traslate a Vicoforte.
Gli italiani che non dimenticano hanno sempre saputo che le loro dimore provvisorie, Alessandria d’Egitto e Montpellier, subite ma mai accettate, sarebbero solo state un passaggio verso quella definitiva, di spettanza dei Re d’Italia, il Pantheon di Roma.
Se, per settanta anni, abbiamo visto i manifesti pubblicati dall’Unione Monarchica Italiana, raffiguranti il Re Soldato e, dal 1983, il Re Umberto II, commentati dalla scritta “Il Pantheon li attende”, per i prossimi settanta, ove fosse necessario, l’Unione Monarchica Italiana continuerà a considerare il Santuario di Vicoforte, al pari della Chiesa di Santa Caterina, ad Alessandria e del cimitero di Montpellier, una sistemazione provvisoria, in attesa della definitiva nel Tempio che la città di Roma volle consacrare ai Sovrani dello Stato Unitario, come più volte ricordato dal compianto Re Umberto II.
I monarchici che non dimenticano subiscono, ma non accettano.
Alessandro Sacchi
Presidente Nazionale UMI