Nell’emergenza limitato il ruolo del Parlamento

Decreti legge a getto continuo, e poi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ordinanze di Protezione civile e dei Presidenti delle regioni, l’epidemia da COVID-19 ha colpito soprattutto i decisori politici che inondano di norme il cittadino, frastornato da obblighi e divieti, taluni dei quali incidono, in misura spesso diversa da regione a regione, su diritti costituzionali, come nel caso della libertà di circolazione, non regolamentata ma impedita, ad esempio con trasferimento da un alloggio ad un altro, pur nelle stesse condizioni di cautela. Inoltre, i provvedimenti di urgenza “con forza di legge” emanati dal Governo contengono sempre più spesso mere autorizzazioni al Presidente del Consiglio che vi provvede in autonomia, con l’effetto che la sovranità, che “appartiene al popolo”, è esercitata dal Governo e non dal Parlamento chiamato a convertire in legge norme non sempre di diretta incidenza sul contenimento dell’epidemia.

L’emarginazione delle Camere da scelte fondamentali per il cittadino preoccupa molto l’Unione Monarchica Italiana, che nella democrazia rappresentativa riconosce il presidio delle libertà. I monarchici auspicano che sia quanto prima varata una legge elettorale che si basi sul diritto dei cittadini alla scelta diretta dei propri rappresentanti, non imposta dalle segreterie dei partiti, o da “piattaforme” di dubbia credibilità.

Roma,15.04.2020

Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi