AD ASTI INAUGURATE LE CELEBRAZIONI DELL’U.M.I. PER IL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA


AD ASTI INAUGURATE LE CELEBRAZIONI DELL’U.M.I. PER IL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA   

Asti, 13 giugno 2010 – Con una giornata ricca di appuntamenti si è dato ufficialmente il via alle attività dell’U.M.I. della splendida cittadina piemontese. Ospite d’eccezione il Segretario nazionale Sergio Boschiero che ha potuto ammirare lo splendido lavoro svolto dalla squadra dei monarchici astigiani, coordinati da Giovanni Triberti. Nella prestigiosa aula consigliare del Palazzo della Provincia si è tenuto un incontro sul tema “I 150 anni della proclamazione del Regno d’Italia e dell’unità nazionale” che ha avuto una duplice funzione: iniziare ufficialmente la lunga serie di manifestazioni organizzate dall’Unione Monarchica Italiana per commemorare quanto avvenne il 17 marzo 1861, con la proclamazione di Vittorio Emanuele II come Re d’Italia, e la prima uscita pubblica della nuova U.M.I. di Asti, presieduta da Stella Blasco.
    I lavori del convegno sono stati aperti da Giovanni Triberti, delegato provinciale delle Guardie d’Onore, nonché imprescindibile punto di riferimento per i monarchici astigiani, che ha fatto gli onori di casa ringraziando gli amici e le Autorità civili, militari e religiose presenti e presentando l’U.M.I.
    E’ stato letto un messaggio di adesione alla manifestazione di S.A.R. la Principessa Mafalda d’Assia, la cui nonna, figlia del Re Vittorio Emanuele III, ha perso la vita nel campo di concentramento di Buchenwald.
Dopo il messaggio della Principessa, è stata letta una lettera del Presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Capitano di Vascello Ugo d’Atri, in cui venivano formulati i più accorati auguri per la riuscita della manifestazione. Ha preso quindi la parola il primo relatore del convegno, il Presidente dell’U.M.I. di Asti Stella Blasco, la quale, con una splendida e sentita relazione, ha ricordato le tre figure chiave del Risorgimento italiano, ovvero il Padre della Patria, Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Garibaldi. Blasco, prendendo spunto dal messaggio giunto, ha poi voluto ricordare la figura di S.A.R. la Principessa Mafalda di Savoia, soffermandosi sulla forza e sulla dignità sempre tenuta anche durante il drammatico e fatale periodo trascorso nel campo di concentramento.

 

AD ASTI INAUGURATE LE CELEBRAZIONI DELL’U.M.I. PER IL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA

Al termine di questo commovente momento ha preso la parola il Segretario nazionale U.M.I. il quale, con la brillante oratoria che lo contraddistingue, ha analizzato il fondamentale ruolo e gli indiscutibili meriti avuti dai Sovrani nell’ottica dei 150 anni di unità. Boschiero ha parlato a lungo di Carlo Alberto che, seppure Re di Sardegna e non d’Italia, ha gettato le basi per quello che sarebbe stato lo Stato unitario. Particolarmente toccante è stato quando, guardando l’orologio, ha ricordato che esattamente 64 anni prima, il 13 giugno 1946, Re Umberto lasciava il patrio suolo per un esilio che dura tutt’ora, perfino dopo la morte. Il leader storico dei monarchici italiani ha concluso l’intervento auspicando, come gesto di pacificazione nazionale, la sepoltura di tutti i Sovrani nel Pantheon di Roma e inneggiando all’unità d’Italia.

Al termine dell’applauditissimo intervento di Sergio Boschiero, il vice delegato delle Guardie d’Onore Giancarlo Bussi, ha ricordato il Re Umberto II, prendendo spunto da un racconto di Giovannino Guareschi.

Ambrogio Roera, segretario di S.A.R. la Principessa Mafalda d’Assia, ha consegnato il Premio “Principessa Mafalda di Savoia” al medico  Paola Nobbiolo, per essersi distinta in ambito lavorativo, dimostrando rare doti di umanità e di professionalità.
AD ASTI INAUGURATE LE CELEBRAZIONI DELL’U.M.I. PER IL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA   

La professoressa Luciana Lisso ha concluso le relazioni offrendo molti spunti di riflessione, grazie ad una lettera del giornalista e storico Domenico Bussi, su quale sia la vera identità del nostro Paese.
In conclusione ci sono stati i saluti di Federico Bollito, Segretario dell’U.M.I. di Asti e delle autorità, con fascia tricolore, presenti.
    La giornata è poi proseguita con un corteo che, dal Palazzo della Provincia, ha portato al monumento raffigurante Vittorio Emanuele II, collocato nei giardini pubblici, una corona d’alloro. Al termine di questa breve cerimonia, che ha suscitato l’interesse e l’approvazione degli astigiani che vi hanno assistito, i monarchici si sono ritrovati per una Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria Nuov, officiata da Don Luigi Binello, in Memoria dei Defunti di Casa Savoia e dei Caduti per l'unità d'Italia.
A conclusione della giornata si è tenuto un incontro conviviale durante il quale è stato donato a Boschiero un trofeo a ricordo dell’importante giornata.
    Quella di Asti, oltre ad essere stata una manifestazione patriottico-risorgimentale di primaria importanza, ha dimostrato anche quanto sia importante e fattiva la collaborazione fra le realtà monarchiche, unite dalla comunanza di quei valori risorgimentali che sono la base della nostra storia nazionale.
Oltre ai rappresentanti dell’U.M.I. di Torino, Novara, Alessandria, Varese e Roma, erano presenti anche numerosissime Guardie d’Onore di Asti, Cuneo e Savona.