Sabato 3 maggio 2014 - Presso la sala Risorgimento dell'Hotel Massimo d'Azeglio di Roma, l'Unione Monarchica Italiana si è riunita per commemorare il 70° anniversario della propria fondazione, avvenuto nella capitale il 29 Agosto del 1944.
L'incontro è stato un momento ricco di ricordi del cammino intrapreso dagli albori fino ai giorni nostri e di concrete prospettive per il futuro.
Le solenni note della fanfara e della Marcia Reale hanno aperto le celebrazioni, seguite dalla proiezione di un video con spezzoni di riprese amatoriali delle grandi manifestazioni U.M.I. e F.M.G. che negli anni '60 e '70 hanno riempito le piazze delle principali città d'Italia con migliaia di tricolori stemmati. I fotogrammi ritraenti un giovanissimo Sergio Boschiero e S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, che si affacciava dal balcone del Broletto a Como nel 1964, hanno scatenato nel pubblico che affollava la sala un entusiastico applauso. Rivedere sullo schermo l'ultimo incontro pubblico di Re Umberto II a Beaulieu-sur-Mer nel 1978 ha fatto alzare in piedi i monarchici convenuti, concludendosi con un'ovazione in memoria del Sovrano.
Il Segretario nazionale U.M.I. Davide Colombo ha aperto i lavori portando i messaggi di augurio per l'evento da parte delle LL.AA.RR. le Principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Bianca di Savoia, oltre che del Principe ereditario Aimone. Il Giovane Simone Balestrini ha letto il toccante messaggio che S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Capo della Famiglia Reale Italiana, ha voluto indirizzare all'assise. Colombo, con tono polemico, ha illustrato le motivazioni per cui il Comune di Roma Capitale non ha voluto concedere il patrocinio alla celebrazione “in quanto l'evento non risulta essere coerente con i principi dello Statuto di Roma Capitale ispirato ai valori Costituzionali.” Colombo ha aggiunto che, visto come vanno le cose, è felice di non ispirarsi a quei valori costituzionali.
La sala si è stretta in un caloroso applauso quando sono stati portati i saluti per la buona riuscita dell'evento da parte di Gian Nicola Amoretti che, la settimana precedente, Boschiero e Colombo erano andati a trovare a Rapallo per parlargli anche della manifestazione del settantesimo.
E' stato ricordato l'avv. Antonio Sulfaro di Genova, ultimo fondatore dell'U.M.I., che ci ha lasciati pochi mesi prima della manifestazione e che sarebbe dovuto essere, secondo il progetto originale, tra gli oratori. Vista l'autorevole presenza in sala di Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione Europea nonché Commissario europeo per l'Industria, Colombo ha invitato l'Onorevole a portare un ricordo degli anni in cui militava nel Fronte Monarchico Giovanile. Tajani ha ricordato l'impegno profuso nel Fronte, di cui divenne Vicesegretario nazionale, ed ha ringraziato Sergio Boschiero per il modo di gestire l'associazione, rivendicando la sua origine politica di monarchico dichiarato che ha portato avanti tante battaglie.
Ha poi preso la parola il Prof. Aldo Alessandro Mola, Presidente della Consulta dei Senatori del Regno, il quale ha sottolineato l'indissolubile legame tra U.M.I. e Consulta ed ha sottolineato l'importanza della ricerca storica che affronti, scevro da devianze ideologiche, lo studio delle figure dei nostri Sovrani oggi ancora bistrattate.
Il leader storico dei Monarchici Italiani Sergio Boschiero ha ricordato i suoi primi passi nell'U.M.I. dalla grande manifestazione del 1960 a Vicenza, alla presenza del Duca d'Aosta, della duchessa Madre, del Ministro Falcone Lucifero e di Carlo Delcroix, ed ha toccato le tappe fondamentali da lui vissute con il F.M.G. e l'U.M.I. Boschiero ha analizzato la situazione attuale dell'Italia che ha perso sovranità e prestigio internazionale, portando ad esempio il caso emblematico dei Marò ancora arbitrariamente trattenuti in India.
Il Presidente onorario dell'U.M.I. ha concluso auspicando il ritorno di un Re necessario per la nostra Patria, confidando nel lavoro delle nuove generazioni di monarchici che tante soddisfazioni stanno dando.
Al termine dell'intervento di Sergio Boschiero, il Presidente nazionale Alessandro Sacchi, con un fuori programma, ha conferito al leader storico la medaglia d'oro della fedeltà, precedentemente concessa solamente ai caduti di via Medina. Tra la commozione generale i presenti si sono stretti attorno a Sergio Boschiero, grazie al quale il monarchismo italiano è rimasto in vita nonostante le difficoltà intercorse negli anni.
Il Presidente onorario Giovanni Semerano, classe 1922 e memoria storica dell'U.M.I. sin dalle origini, impossibilitato a partecipare ha mandato un messaggio, letto dal Consigliere nazionale Ettore Laugeni, in cui si ripercorrevano le tappe salienti dell'Associazione, ricordandone i Presidenti e i Segretari.
Ha poi preso la parola il Professor Giovanni Vittorio Pallottino, Docente di Fisica dell'Università La Sapienza, e da sempre monarchico dichiarato. Lo scienziato ha condiviso alcuni aneddoti di quando andò a nome dell'U.M.I. in un noto liceo romano a tenere una conferenza e, a seguito delle provocazioni di estremisti di sinistra, l'incontro finì in gazzarra. Pallottino poi ha offerto una riflessione sulle difficoltà che l'opprimente burocrazia nata in questa repubblica vengano create nei cittadini e, come provocazione, ha proposto di abolire tutte le leggi approvate dopo il 1946, per rendere la vita più semplice agli italiani.
Lo storiografo Alessandro Mella, consigliere nazionale UMI, ha svelato un pagina poco nota di storia monarchica raccontando, sulla base dei documenti recentemente reperiti, la vicende di due “Unione Monarchica Italiana” costituitesi nel 1910 e nel 1921 in difesa della Corona in fasi storiche molto difficili. Se l'U.M.I. del 1944, nata anch'essa in una situazione emergenziale, esiste ancora dopo 70 anni, ha concluso, è perché quell'emergenza non è ancora finita: si chiama sistema repubblicano.
Dopo settant'anni di vita associativa, l'U.M.I. ha grandi progetti per il futuro e le conclusioni dell'incontro non potevano che spettare al Presidente Nazionale Alessandro Sacchi il quale, forte dei recenti successi associativi e mediatici, ha auspicato un continuo rifiorire della nostra Associazione, certo che la Storia potrà serbare al nostro Paese piacevoli sorprese.
All'incontro, tra i tanti amici giunti da tutta Italia, erano presenti il Sen. Giuseppe Basini, il Dott. Salvatore Sfrecola, Presidente della Corte dei Conti di Torino, l'Ing. Domenico Giglio, Presidente del Circolo Rex, il Delegato delle Guardie d'Onore di Roma Col. Paolo Caruso, le giornaliste e storiche Erina Russo de Caro e Mariù Safier. Un particolare ringraziamento ai giovani del F.M.G. che hanno raggiunto la capitale dalla Sicilia, dalla Lombardia, dalla Puglia, dall'Umbria, dalle Marche, dalla Liguria e dal Piemonte anche con rocamboleschi viaggi notturni sui treni.
Il quotidiano romano “Il Tempo” ha dato grande risalto all’evento.
IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL 70° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’UNIONE MONARCHICA ITALIANA
Cari Amici dell’Unione Monarchica Italiana,
vi accingete oggi a celebrare il vostro 70° anno di attività. Credo che, dall’avvento della Repubblica, siate l’unica organizzazione politica nazionale che abbia mantenuto fede ai suoi principi statutari ed all’Ideale per il quale l’U.M.I. è stata costituita nel lontano 29 agosto 1944, regnando Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III.
La peculiarità dell’U.M.I. è stata quella di creare un punto di incontro di quanti, pur diversi per fede politica, hanno sempre creduto nella Monarchia, quale forza capace di determinare il futuro della nostra Patria. Dall’iniquo esilio e fino alla sua morte, avete goduto del supporto determinante di S.M. il Re Umberto II, che in voi aveva riposto tante speranze.
Negli anni abbiamo dovuto assistere anche a momenti tristi, quando l’U.M.I. venne volutamente oscurata da maldestre manovre di cortigiani, cui seppero far fronte con dignità e coerenza due protagonisti recenti della vostra storia: Gian Nicola Amoretti e Sergio Boschiero, ai quali desidero, in questa giornata, rivolgere il mio grato, riconoscente pensiero.
Il nostro amato Paese oggi si trova a dover affrontare difficili, ma quanto mai necessarie, riforme di carattere costituzionale e non solo. Il Governo in carica ha il dovere morale di ridare al popolo italiano il diritto ad esprimersi attraverso il voto e sopratutto di ridare serenità alla famiglie, ai meno abbienti, oggi così vergognosamente ignorati, ai giovani disoccupati alla disperata ricerca di un lavoro.
L’Italia ha bisogno di certezze per poter passare il testimone alle nuove generazioni, ma anche bisogno di cultura: dobbiamo dire e dare ai giovani una visione onesta della nostra storia nazionale, scevra dalla maleodorante continuità politica fallimentare di tanti anni, indegna di rappresentare le esigenze del popolo italiano.
Per questo, vi esorto a tenere alti i valori tradizionali della nostra Nazione, senza mai disconoscere la preziosa eredità dei nostri Padri, proponendovi di continuare a contribuire al bene supremo della Patria con il vostro esempio e l’attaccamento alla gloriosa Bandiera risorgimentale sabauda. A questo sono chiamati i vostri attuali dirigenti nazionali, ai quali dovete leale collaborazione.
Rammaricato di non poter essere fisicamente presente, desidero far pervenire a tutti voi, anche a nome di mio figlio Aimone e delle nostre Famiglie, il mio beneaugurante auspicio per un futuro tutto rivolto al bene della Patria.
da Castiglion Fibocchi, 3 maggio 2014
Sono profondamente addolorato di non essere oggi qui con voi. Sono il più antico di tutti voi e lo stato di salute non mi consente di partecipare a questo magnifico anniversario della nostra Unione Monarchica Italiana.
Io ho vissuto tutta la vita dell’UMI sin dall’inizio e la ricordo a voi in tanti periodi storici:
- l’UMI di Luigi Filippo Benedettini che affrontò la campagna elettorale per il Referendum Istituzionale, il primo che andò a Cintra in Portogallo a trovare il Re in esilio da pochi giorni, l’unico deputato che a Montecitorio in aula durante il discorso di insediamento della prima legislatura repubblicana concluse con un vibrante grido di "Viva il Re";
- l’UMI di Benedetto Siciliani, con le Presidenze dell’Ammiraglio Galati e del Marchese Capranica del Grillo, che mantenne viva la presenza e riorganizzò l’UMI dopo la partenza del Re per il volontario esilio, momento di grandi passioni patriottiche e di rinnovata politica che l’UMI affrontò con una pattuglia parlamentare attiva e vigorosa;
- l’UMI di Adalberto Mariano che fu l’artefice della riunificazione delle due UMI quella di via Sistina e di via Rasella, e della nascita della Consulta dei Senatori del Regno per iniziativa dell’Avvocato Agostino Padoan;
- l’UMI di Sergio Boschiero, con la Presidenza dell’Avvocato Rinaldo Taddei, che diede rinnovato sviluppo all’associazione costituendo l’Unione Monarchica Internazionale;
- l’UMI di Giovanni Semerano, con le Presidenze dell’Onorevole Giuseppe Costamagna, dell’Onorevole Salvatore Barberi, dell’Onorevole Marino Bon Valsassina, del Conte Matteo de Nardelli, dell’Avvocato Pierluigi Nardis, che decise di affrontare , alla morte del Re, la questione dinastica della successione riconoscendo quale legittimo erede S.A.R. Amedeo di Savoia Duca d’Aosta.
Nella vita dell’UMI non bisogna dimenticare la figura del Ministro della Real Casa Falcone Lucifero che, a nome del Re, ha in ogni occasione sostenuto lo sviluppo dell’associazione rendendola come lui stesso amava definirla “più forte e viva che mai”!
Sono passati così 70 anni e siamo qui a ricordarli e desidero, per finire, di rivolgere un pensiero all’Avvocato Gian Nicola Amoretti che ha presieduto l’UMI negli ultimi tempi con amore, impegno e fedeltà a Casa Savoia nella persona del Duca Amedeo d’Aosta che è qui presente con noi e al quale vi invito a tributare un caloroso applauso.