di Gaspare Battistuzzo Cremonini

L’Occidente resista alle Termopili

Centrali di polizia date alle fiamme, negozi saccheggiati, persone malmenate e monumenti imbrattati: questo è il movimento Black Lives Matter che sempre di più si candida a divenire un movimento violento, partito da generiche rivendicazioni di diritti civili e finito a violare quegli stessi diritti civili che sostiene di voler difendere.

Se in Italia questa protesta ha attecchito nei soliti sostrati delle sinistre piazzaiole con quoziente intellettivo negativo (Sardine e familiari stretti), nei paesi anglosassoni il racist issue, la questione razziale, posto che esista, si sta sviluppando in un vero e proprio terremoto sociale che è già all’opera nel procurare danni ingentissimi al nostro patrimonio culturale e identitario.

Negli USA sono state vandalizzate le statue dei grandi generali della Confederazione, una per tutte quella di Lee; in Inghilterra invece la statua del filantropo Edward Colston è stata divelta e gettata nel porto di Bristol da manifestanti inferociti e con il beneplacito del sindaco anglo-giamaicano Marvin Rees mentre il primo cittadino di Londra, l’anglo-indiano Sadik Khan, sta in questi giorni facendo rimuovere le statue di personaggi come Sir Francis Drake, Cecil Rhodes, Giacomo II e Oliver Cromwell, identificati dagli estremisti del Black Lives Matter come corresponsabili della tratta degli schiavi africani.

Al contempo, in Belgio, diverse università stanno procedendo alla rimozione delle statue dedicate al re Leopoldo II mentre molte città britanniche, con Londra in testa, vedono storici monumenti a monarchi come la Regina Vittoria o a politici come Winston Churchill vandalizzati con bombolette spray e finanche il cenotafio ai caduti nelle guerre mondiali ha rischiato, nei giorni scorsi, di essere preso d’assalto dai manifestanti per bruciarne la bandiera.

Non mi interessa, a questo punto, discutere un minuto di più circa il presunto casus belli, ossia la morte di George Floyd, pluripregiudicato afroamericano già condannato per rapina a mano armata, durante un fermo di Polizia: quel che compete ad un tribunale non dovrebbe esser messo nelle mani di una folla urlante che usa un pretesto per giungere ad un obiettivo assai più pericoloso.

Lo scopo di queste manifestazioni è infatti più subdolo ed estremamente pernicioso. Quel che qui si vuol fare non è ottenere maggiori diritti né miglior trattamento per le minoranze – peraltro giova sottolineare che in USA, annualmente, muoiono per mano della polizia più bianchi che neri (statistiche alla mano), - ma piuttosto bombardare sistematicamente la Cultura Occidentale in un crescendo di attacchi portati da minoranze che si sentono sempre più forti ed in diritto di modificare la narrazione storica dei paesi che le ospitano.

Beninteso: il colonialismo ebbe le sue luci, molte, e le sue ombre, moltissime; è tuttavia parte della storia e la pretesa di voler non solo rileggere ma ridisegnare la storia è quantomeno bizzarra e certo totalmente a-scientifica. Come ben sanno gli antropologi, è infatti tipico di molte civiltà africane l’uso di modificare il passato retroattivamente al fine di giustificare il presente: in Occidente però ci affidiamo al metodo scientifico ed esso non prevede la possibilità di ri-scrivere gli eventi storici ma soltanto di studiarli.

Il caso Edward Colston è emblematico. Mercante di schiavi di grande successo nel XVII secolo, accumulata una fortuna, decide di dedicarsi ad opere di bene e nella sua Bristol fonda un numero strabiliante di opere pie che a tutt’oggi esistono e portano notevole beneficio alla città; non solo, sceglie inoltre di legare ad essa ben 70.000 sterline, un patrimonio per allora immenso, sempre da devolvere ad opere filantropiche. Eppure, essendo stato un mercante di schiavi, è entrato nel mirino dei Black Lives Matter.

L’allarmante quesito è: quale sarà il prossimo passo? Perché se si vuole riscrivere la Storia invece di studiarla, è indubbio che cadranno sotto la mannaia anche Daniel Defoe, autore immortale del Robinson Crusoe, già commerciante di schiavi e tra i primi colonialisti britannici nonché Cristoforo Colombo, in America ormai degradato a figura di semi-terrorista para-nazista dedito a scorribande criminali in giro per il mondo. Bruceranno le opere di Defoe? E’ lecito temerlo.

I governi occidentali hanno qui ed ora, di fronte a sé, un momento di verità epocale che non possono trascurare. Se essi daranno corda alle illegittime pretese di minoranze razziali e religiose, firmeranno la condanna a morte della Cultura Occidentale e la sua estinzione nel giro di pochi decenni. Se invece - consci dell’unicità dell’esperienza occidentale dello Stato di Diritto, - questi governi sapranno favorire i diritti senza cedere alle minacce e senza svendere, dileggiare, contrabbandare il nostro retaggio storico europeo, allora per noi Occidentali ci sarà ancora la speranza di giocare un ruolo nel mondo postmoderno, pur se stretti tra africani ed asiatici.

Non agire ora, non essere fermi ora, non difendere l’Europa alle Termopili e se necessario sacrificarsi come Leonida potrà avere ripercussioni inimmaginabili per lo stile di vita dei nostri figli e nipoti.