di Giuseppe Borgioli
La mia generazione e quelle che sono venute dopo sono cresciute alla parola d’ordine tratta da Bertold Brecht e scandita in ogni manifestazione politica: beati i popoli che non hanno bisogno di eroi.L’umanità ha sempre avuto bisogno di eroi, di punti di riferimento che guidano il cammino di noi pellegrini. Le loro virtu’ militari e civili sono il fuoco che ha riscaldato il cammino dell’umanità.Le società hanno cercato dappertutto gli eroi e quando non li hanno trovati nella sua storia se li sono inventati nella letteratura.Quanti esempi di falso eroismo ci vengono quotidianamente proposti! Nell’era del consumismo gli eroi attuali sono congeniali al sistema. Si badi che critica al ‘consumismo’ non significa ostilità ai consumi che alimentano la nostra vita ma rifiuto di considerare e valutare le persone da quel che consumano. Fare del consumismo un valore che esclude gli altri. Non ci si contrappone alla ubriacatura consumistica con l’elogio del pauperismo che non è evangelico. Al consumismo contrapponiamo invece l’autenticità della ricerca di uno stile di vita qualche volta eroico.Queste riflessioni si adattano bene al tempo del Natale che per tradizione, non per propaganda politica, affidiamo al Presepe.Sono temi che abbiamo rimosso dal nostro modo di pensare. Abbiamo ridotto la democrazia ad appiattimento. Nella democrazia repubblicana è prevalsa l’idea di accontentarci del ‘minimo’ che ci accomuna e non del ‘massimo’ a cui possiamo aspirare.È tempo di eroi “ì super men” della fantascienza e fantapolitica che fanno trionfare i buoni contro i cattivi usando gli stessi metodi dei cattivi.Tutti vogliono essere capi. Tutti vogliono comandare i altri senza obbedire ad un sistema di valori. La gerarchia è diventata una parola vuota.Non è tempo di dell’eroe (leggendario ma vero) di Parsifal ‘puro di cuore’ che fa della sua vita la ricerca del Re Pescatore.