Parola di Re

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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.


(Umberto II - 1956)

L’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III non deve cambiare nome

Nelle polemiche sulla vicenda degli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, ai quali evidentemente la Professoressa Maria Rosa dell’Aria non aveva spiegato che non è corretto equiparare le leggi razziali e il decreto sicurezza, si inserisce oggi la Senatrice a vita Liliana Segre per chiedere che l’Istituto cambi nome del Re che “ha messo la sua firma sulle leggi razziali”.

L’Unione Monarchica Italiana ricorda alla Senatrice Segre che, “processato”, ad iniziativa della Comunità Ebraica di Roma, per aver promulgato, dopo tre rifiuti, le leggi approvate dal Consiglio dei Ministri e votate da Camera e Senato, il Re Vittorio Emanuele III è stato assolto da ogni addebito. Un Re costituzionale s’inchina al volere delle Camere. Alla stessa Senatrice i monarchici ricordano che, ripresi i poteri statutari dopo il 25 luglio 1943, sulla base del voto del Gran Consiglio del Fascismo all’ordine del giorno Grandi, che espressamente intendeva ripristinare “la legalità costituzionale”, il Re Vittorio Emanuele III ha congedato Mussolini con un atto che i giuristi “di sinistra” continuano a ritenere un colpo di Stato, ha portato l’Italia fuori da una guerra, non voluta dagli italiani e da Lui stesso subita, ed ha abrogato le leggi razziali che apertamente aveva aborrito.

L’Unione Monarchica Italiana invita la Senatrice Segre e tutti coloro che si occupano di fatti storici di rispettare sempre la verità, ad onore dei protagonisti e perché i giovani sappiano e siano messi in condizione di giudicare.

Roma,22.05.2019

 Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi