Parola di Re

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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.


(Umberto II - 1956)

Le leggi razziali, chi le ha volute?


Non c’è dubbio che scusarsi a nome di una Famiglia o di un Popolo costituisca un gesto nobile di onestà intellettuale e di cristiana pietà considerato che, nel caso delle leggi razziali, ad esse sono seguiti lutti di gravità inaudita. È tuttavia una scusa che deve lo Stato italiano, considerato che quelle leggi, proposte dal Governo ed approvate dalle Camere, non potevano non essere promulgate da un Re costituzionale dopo plurimi rifiuti. Anche oggi ai sensi dell’art. 74, comma 2, della Costituzione repubblicana il Capo dello Stato “deve” promulgare una legge approvata dal Parlamento. Lo ricorda agli immemori l’Unione Monarchica Italiana, segnalando che l’eventuale abdicazione del Re avrebbe messo definitivamente l’Italia nelle mani del regime che quelle leggi aveva voluto e che godeva, come ha ricordato nel suo ultimo libro Bruno Vespa, dell’assoluto consenso degli italiani. Molti dei quali a guerra perduta, com'è noto, si sarebbero rapidamente “scoperti” antifascisti.

Roma,23 gennaio 2021

Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi