Parola di Re

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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.


(Umberto II - 1956)

I monarchici denunciano l’ennesimo attacco alla famiglia attraverso la manipolazione dei cognomi

La sentenza della Corte costituzionale non ancora depositata, nota solamente sulla base di un comunicato dell’Ufficio stampa della Consulta, che ha dichiarato “illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre” desta non poche perplessità.

A giudizio dell’Unione Monarchica Italiana la pronuncia costituisce una ingerenza fuori da ogni limite e ritegno nella vita privata e costituisce un colpo gravissimo alla identità familiare dell’individuo. Inoltre, in caso di disaccordo tra i genitori, la previsione di una intromissione giudiziaria senza alcuna giustificazione costituisce un autentico esempio di totalitarismo politically correct!

I monarchici italiani, i quali ricordano che nella cultura del nostro Paese la famiglia è una società naturale, ritengono che la continuità dell’albero genealogico, assicurata dal cognome paterno sia una garanzia di identità compatibile con l’acquisizione anche del cognome materno, come previsto in molti ordinamenti. È evidente, invece, che negata la necessità del cognome paterno si nega la stessa famiglia.

Roma, 28.04.2022

Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi