di Salvatore Sfrecola
L’orrore delle Foibe, la spietata uccisione di migliaia di italiani di Istria e Dalmazia, gettati spesso vivi nelle cavità carsiche, profonde anche centinaia di metri, nell’ambito di una pulizia etnica condotta con premeditata determinazione dai partigiani comunisti del Maresciallo Tito, da ricordare ogni giorno, assume una particolare evidenza nella giornata deputata alla memoria di quegli eventi. Una strage scatenata a guerra finita contro centinaia di migliaia di persone ordiate perché italiane, costrette a fuggire per salvarsi la vita. Esuli senza poter portare nulla con sé, “spesso accolte con insulti e violenze dai comunisti di casa nostra, che riconoscevano una sola patria: la Russia di Stalin”, ricorda Giuseppe Sanzotta su Il Borghese, del quale è Direttore. Accadde alla stazione di Bologna, dove fu impedito ai profughi di scendere dal treno e fu disperso dai comunisti locali il latte che la Croce Rossa aveva portato per i bambini.
Su queste tristissime vicende si è mantenuto per anni un “omertoso silenzio” – ancora con le parole di Sanzotta – per motivi politici, giunto perfino a contestare il numero delle vittime, in ossequio alla versione che gli italiani dell’Istria fossero vicini al Fascismo. E se questo è stato certamente vero per alcuni, non avrebbe mai potuto giustificare in nessun modo l’uccisione di migliaia di persone e l’espropriazione dei beni di una comunità che si era dedicata a quelle terre da secoli e che le aveva rese prospere e civili.
Così, nel “Giorno de ricordo”, giunge da vari esponenti della politica e della cultura la richiesta che la vetrina straordinaria del Festival di Sanremo sia occasione per ricordare a tutti gli italiani, soprattutto delle giovani generazioni, quell’immane tragedia che ha colpito tanti italiani, colpevoli solamente di essere portatori di una antica cultura ricca di valori civili e spirituali.
Tommaso Foti, Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Maurizio Gasparri, Senatore di Forza Italia e Vicepresidente del Senato, Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera, parlamentare di FdI sono stati i primi a chiedere che a Sanremo si ricordino le Foibe, stasera, nella Giornata della Memoria di quei tragici eventi. Insieme al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Nell’occasione del 10 febbraio e per tramandare la memoria dell’esodo degli italiani e del massacro di quanti non riuscirono a mettersi in salvo, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha adottato un decreto che istituisce il Comitato per il coordinamento per le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. Inoltre, da domani alle 18 Palazzo Chigi sarà illuminato con il tricolore.
Il 10 febbraio, ha detto il Ministro Sangiuliano, “è la giornata dedicata al ricordo dell’orrore delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Sono rispettosissimo dell’autonomia dell’arte e del lavoro culturale degli artisti. Ma da cittadino, prima che da ministro, credo sarebbe un gesto importante che il Festival di Sanremo dedicasse un momento, domani sera (stasera, n.d.a), proprio al Giorno del Ricordo”. Ed ha rivolto un appello agli organizzatori del Festival affinché, in un apposito spazio, all’interno dell’evento, sia ricordato l’esodo giuliano-dalmata e la tragedia delle Foibe.
Federico Mollicone è stato tra i primi a sollecitare gli organizzatori del Festival. Con lui i senatori di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, Roberto Menia e Andrea De Priamo: “Sarebbe un bel segnale per l’Italia se, come giustamente sottolineato dalle associazioni degli esuli, nel corso del Festival musicale di Sanremo, che ormai costituisce una vetrina per il lancio di messaggi di ogni tipo, visto da milioni di italiani, molti dei quali giovani che spesso poco sanno delle foibe, fosse ricordata questa drammatica pagina della nostra storia nazionale per troppo tempo censurata”. Sarebbe, infine, anche un modo per ricordare i grandi artisti giuliano-dalmati, attori e cantanti, come Laura Antonelli, Gianni Garko, Wilma Goich, Alida Valli, Sergio Endrigo, anche loro esuli che scelsero per amore dell’Italia di rimanere liberi ed italiani.
Alla vigilia del Giorno del Ricordo, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha visitato la Foiba di Basovizza (Trieste) e ha incontrato due parenti di Norma Cossetto, la ragazza istriana gettata in una foiba nell’ottobre del 1943, dopo essere stata torturata e stuprata dai partigiani jugoslavi, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.
Ognuno di noi conosce o ha conosciuto profughi o figli di profughi. E di tutti abbiamo letto negli occhi il dramma che hanno vissuto o che è stato loro raccontato. E inevitabilmente spunta una lacrima.