La data del 25 aprile, nella quale si ricorda la liberazione dell’Italia del Nord dall’occupazione tedesca, è diventata da tempo una festività divisiva in quanto se ne sono appropriati, fin dal 1945, il Partito Comunista Italiano ed i suoi successori cercando di convincere gli italiani che siano state le formazioni partigiane comuniste a liberare quelle aree del Paese. Sulle montagne, nelle valli e nelle città, invece, hanno operato anche patrioti cattolici e liberali e, fin dall’inizio reparti del Regio Esercito fedeli al giuramento prestato al Re, a quel Sovrano che il 25 luglio 1943 aveva ripreso in mano le sorti di un’Italia che, contro la sua volontà e quella della maggioranza del popolo italiano, era stata coinvolta in una guerra contraria agli interessi italiani nel Mediterraneo a fianco del “nemico storico” come aveva detto Luigi Einaudi.
L’Unione Monarchica Italiana, nel ricordare i patrioti che hanno combattuto per la Patria e non per un partito, condanna le strumentalizzazioni dei “professionisti del 25 aprile” che hanno contribuito ad oscurare la verità ed a mantenere quel clima di guerra civile che ancora all’indomani della fine delle operazioni militari si è consumata in vendette atroci a carico di innocenti, colpevoli solamente di pensarla diversamente, così dando dimostrazione di quale fosse il grado di democrazia dei “compagni rossi”.
Roma,24.04.2019
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi