di Giuseppe Borgioli
Quando i bersaglieri entrarono in Roma, lo storico Teodoro Mommsen scrisse a monito e augurio della Casa Savoia che non si resta a Roma senza una idea universale.La “terza Roma” poteva essere la capitale di uno stato moderno erede della tradizione e proiettato verso il futuro, nella vita della nuova Italia.Cosa rimane di quel sogno? Che cosa è rimasto di universale nella Roma di oggi? Ridare slancio e motivazione a questa città non è solo compito degli amministratori che si sono insediati al Capidoglio e che nelle alterne combinazioni politiche non hanno perso e non perdono occasione per gettare sulle spalle dei loro predecessori il disastro di oggi-La politica di questa repubblica ha letteralmente violentato Roma che non è più nemmeno la cartolina turistica degli anni ’50. Se è vero che non figura più fra le mete turistiche mondiali.Tutto quello che è cresciuto nella città eterna è dovuto alla non osservanza delle regole. Altro che “mafia capitale”! In questo, la città è un simbolo della nazione., Un simbolo sotto gli occhi di tutti, per la sofferenza quotidiana di chi vi abita e vi lavora e di chi nonostante tutto la ama.La corruzione più grave (come nelle tristi vicende della repubblica) è quella delle istituzioni dove non si sa chi controlla che cosa. E’ questo caos che getta nello sconforto i cittadini, i migliori, più della crisi economica e della precarie prospettive finanziarie. Il tanto citato “spread” si basa anche su questa vergogna che non ci fa onore presso le istituzioni straniere sia politiche che economicheUn tempo si parlava di una legge speciale per Roma come per le grandi capitali europee. Ma nulla è stato concretamente fatto. I partiti della prima, della seconda e della terza repubblica hanno fatto tante promesse che hanno lasciato la gente nello sgomento, costretta a far fronte alla criminalità di ogni giorno sempre più diffusa, alla sporcizia indegna di Roma, al dissesto dei servizi.Roma è diventata lo specchio fedele dell’Italia. Come può il Quirinale, che è il colle più alto, a far finta di niente, a non lanciare un grido di lamento e di protesta?I cittadini sono lasciati soli.I partiti di tutto parlano tranne che di questo.Questa condizione è ancora più grave della crisi finanziaria perché denota una insensibilità che scoraggia tutti e lascia gli osservatori stranieri esterrefatti.Si invoca la buona amministrazione che pure non c’è, come se ciò bastasse a sanare la patologia di Roma e del resto dell’Italia.Ma il nostro ragionato timore di Italiani e di Romani per appartenenza simbolica e morale è che ciò, pur auspicabile, non basta.Aveva Ragione Mommsen non si governa Roma senza un’idea universale.
Si è tenuta a Corato, sabato 1°dicembre 2018, grazie alla sempre vigile attività organizzativa del Segretario Nazionale Oronzo Cassa, la presentazione del volume “Conversazione sulla Monarchia”, di Alessandro Sacchi ed Adriano Monti Buzzetti. All’evento, svolto presso la sala verde del Palazzo di Città, ha partecipato un attento e numeroso pubblico, come sempre a Corato.La presentazione, gradevolmente tenuta dal Prof. Marco Grandi, è stata preceduta dai saluti del Gen. Pasquale Stella, commissario Regionale dell’UMI Puglie, e da quelli di Oronzo Cassa. L’Autore del volume, Avv. Sacchi, dopo la sua relazione, ha risposto a quesiti del pubblico ed a domande postegli dal bravissimo moderatore dell’evento, Franco Tempesta. A seguire il Presidente Sacchi ha visitato, dietro invito del Presidente regionale Giuseppe Caldarola, la sede dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna.
da sx: Oronzo Cassa, Segretario Nazionale U.M.I., il Gen. Pasquale Stella, Commissario U.M.I. Puglia, il giornalista Franco Tempesta, l'Avv. Alessandro Sacchi, Presidente Nazionale U.M.I.,e il Prof. Avv. Marco Grandi
da sx: Giuseppe Caldarola e l'Avv. Alessandro Sacchi, Presidente Nazionale U.M.I.,nella sede di Corato (BA) dell'Associazione Granatieri di Sardegna
Analizzando i dati storici, le memorie dei protagonisti e i numeri di quella consultazione elettorale, l’Autore espone i fatti, gli antefatti e i retroscena della svolta repubblicana italiana, sancita dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946, rivolgendo particolare attenzione alle debolezze e agli errori, non certo trascurabili, dello schieramento monarchico, che contribuirono al risultato referendario e segnarono il tramonto del regno e l’esilio del re.
Il Presidente dell'U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi, ha nominato il Prof. Ezio Alessandro Susella Commissario per il Piemonte. Ezio Alessandro Susella, docente di filosofia é nato e lavora a Torino. Monarchico da sempre, negli anni Ottanta è stato segretario del movimento universitario monarchico "Viva. V. E. R. D. I.!". Dirigente monarchico, nel 2006 é candidato alla carica di Sindaco di Torino con lo storico simbolo di "Stella e Corona". É grande tifoso del Torino Calcio.
Il Prof. Ezio Susella, Commissario per il Piemonte dell'U.M.I.