S.A.R.il Principe Aimone di Savoia con i Principi Umberto, Aimone e Isabella
1 – Altezza Reale, la Sua recente visita a Torino con la Sua Famiglia ha destato un notevole interesse nei media! Come hanno reagito le LL.AA.RR. Umberto, Amedeo e Isabella, immersi nella storia della Casa?
E’ stata una bellissima visita, organizzata molto bene dalla nostra amica Giorgia Zerboni, assieme a Fabrizio Servente, iniziata a Palazzo Reale, continuata a Palazzo Madama e finita al Museo Egizio.
Sono rimasto molto stupito del livello di attenzione che i miei figli hanno mostrato per tutta la visita, forse sentivano la pressione da parte mia, avendogli spiegato quanto era importante per loro e per me, ma direi un successo da ripetere!!
2 – Altezza Reale, grande scalpore in tutti noi ha suscitato l’intervista apparsa sul Corriere della Sera di lunedì 1° Aprile. Allora, la Monarchia non tornerà più? .... o voleva essere un pesce d’Aprile?
Premetto che l’intervistatrice, Enrica Roddolo, ha nell’insieme delle domande riportato il mio pensiero molto bene, in realtà abbiamo parlato a lungo quindi la sintesi del “mai” è frutto di un fraintendimento, mi spiego meglio. Il mio ragionamento partiva dalle priorità che Casa Savoia oggi si deve dare, tra queste non c’è il ritorno della Monarchia, bensì quella di rimettere la nostra Casa nel posto che le spetta nella storia d’Italia.
È importante poter parlare, ad esempio, serenamente di quello che è successo negli anni 1943- 1946 con il Luogotenente del Regno e poi Re Umberto che di fatto sacrifica se stesso e gli interessi della Sua Casa per l’ideale Italiano.
Sono abituato a pensare stabilendo priorità raggiungibili. Oggi nella costituzione del nostro Paese c’è un articolo, il 139, che non consente una scelta istituzionale.
Finché non si supera questa norma illiberale, è inutile porsi obiettivi che non sono realistici, mentre quello della dignità e della ricollocazione di Casa Savoia al suo posto di diritto nella Storia è invece un obiettivo strategico e prioritario che può generare i presupposti per poter pensare in futuro ad obiettivi più ambiziosi.
Inoltre, finche’ il mondo Monarchico vivrà frastagliato in molte piccole sigle, distoniche e spesso contrastanti, non è nemmeno immaginabile creare un movimento, che non deve essere politico, ma di opinione pubblica, funzionale agli obiettivi.
Perciò confermo di aver detto che ad oggi la Monarchia non torna. Non abbiamo i presupposti e il supporto della società civile per avviare un processo simile.
Detto questo, ribadisco l’ottimo lavoro della giornalista Enrica Roddolo, trovo l’articolo totalmente corrispondente allo scopo che mi sto dando e sono felice che una testata così prestigiosa come il Corriere della Sera gli abbia dato tanto rilievo!
Spero che questo chiarimento possa placare lo “scalpore” causato, come detto, da un fraintendimento comprensibile in una così lunga intervista e confido di trovare, come sempre, nella gloriosa UMI comuni obiettivi, così da poter guardare con fiducia a tempi migliori!
Chiudo dicendo che la speranza è l’ultima a morire...
3 – Altezza Reale, la prestigiosa ed esaltante vita professionale tiene Vostra Altezza da molto tempo lontano dal suolo patrio. Possiamo sperare in un prossimo rientro? Sarebbe un grande beneficio per i nostri ideali e sicuramente anche per il perseguimento degli obiettivi da Vostra Altezza testé espressi.
Riprendo la chiusura alla domanda precedente: la speranza è l’ultima a morire!Scherzi a parte, spero di si. Sono in Russia ormai da 25 anni, con una breve pausa in Italia ed una altrettanto breve in Svezia, per cui il mio desiderio di tornare è forte. Devo “solo” farlo combaciare con gli interessi dell’azienda per cui lavoro e valutare che non sia a detrimento del lavoro fatto fino ad oggi, che non è semplice, ma ribadisco che è un mio fermo desiderio!
Quando l’Italia era tagliata in due
di Giuseppe Borgioli
Non so se sia stato il più grande scrittore italiano del novecento, certamente e’ stato il più letto e tradotto nel mondo, il più amato e odiato in Italia. E’ stato uno straordinario narratore che ha insegnato a scrivere a giovani generazioni di italiani.
Giovanni Guareschi ha dato vita con la scrittura a personaggi che descrivevano fedelmente l’Italia di allora: tagliata in due dalle ideologie che annebbiavano le menti ma unita nello sforzo della ricostruzione.
Nel “mondo piccolo” di Guareschi, nella rivalità irriducibile di Peppone e Don Camillo (altro che il compromesso storico che abbiamo conosciuto più tardi!), nella loro comune condivisione dei valori di fondo della società: la famiglia, l’amor di patria, il lavoro, la religione. Non c’era Stalin che potesse turbare questo modo di pensare e di vivere. Peppone e Don Camillo ricordavano un’altra rivalità , quella ciclistica fra Coppi e Bartali che sul Tourmalet si passavano la borraccia.
La vicenda di Giovanni Guareschi fu straordinaria anche sul piano civile. Era fedele al Re . La medaglietta con l’immagine di Vittorio Emanuele III l’ aveva salvato negli anni del campo di lavoro trascorsi in Germania Quella medaglietta non era null’altro che un simbolo che teneva compagnia a Guareschi e lo induceva a sperare in giorni migliori.
Ho conosciuto compagni di prigionia di Guareschi , che non la pensavano come lui, ma furono ammirati dal suo comportamento stoico.
Come alcuni ricordano Giovanni Guareschi tornò in prigione, nella carceri di San Francesco a Parma per una brutta vicenda che non fa onore a quei magistrati e a quei politici fondatori della repubblica.
Giovanni Guareschi, come scrisse, raccolse le sue cose nel vecchio zaino del campo di prigione e rimase dignitosamente in carcere senza sconti di pena senza che nessuno sentisse il dovere di graziarlo. Verosimilmente Guareschi volle cosi’, essere trattato come gli altri carcerati, come era stato nel campo di lavoro.
Ora l’Italia repubblicana non è più tagliata in due: il “mondo piccolo” celebrato da Guareschi si è dissolto. L’Italia di oggi è frantumata, spezzettata , atomizzata in tanti egoismi, in tante piccole rivalità di quartiere. Solo il Re – forse- potrebbe compiere il miracolo di tenerla unita.
La Commissione parlamentare d’inchiesta non metta in dubbio l’indipendenza della Banca d’Italia
La legge istitutiva della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario”, appena promulgata, con il compito “analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento”, costituisce iniziativa di rilevante interesse pubblico nel quadro della tutela del risparmio. Tuttavia, osserva l’Unione Monarchica Italiana, i Commissari non devono assumere iniziative che possano turbare il libero dispiegarsi delle attività finanziarie nella gestione delle scelte di investimento ed interferire con i compiti propri di Banca d’Italia la cui indipendenza non va messa in discussione soprattutto in un momento nel quale talune ricorrenti ipotesi di utilizzazione delle riserve auree costituiscono un segnale gravissimo per i mercati, la dimostrazione che i conti dello Stato non sono in ordine, un gesto disperato di una classe politica incapace di adottare misure contro la recessione e in favore della crescita e dell’occupazione.
Roma, 30.03.2019
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
A proposito di ius soli
Intervenendo nel dibattito sul cosiddetto ius soli, secondo il quale avrebbe diritto alla cittadinanza chiunque sia nato in Italia, l’Unione Monarchica Italiana ricorda che la legge sulla cittadinanza identifica, ovunque nel mondo, coloro che appartengono ad una comunità con la sua identità, la sua storia, la sua cultura. L’Italia ha un’ottima legge sulla cittadinanza. Essa consente, infatti, a chi vive e lavora nel territorio dello Stato, di richiederla al diciottesimo anno di età, fermo restando che ogni straniero, il quale risiede nel nostro Paese, ha gli stessi diritti scolastici, sanitari, sportivi di un cittadino italiano, escluso il diritto di voto. Nello spirito di accoglienza, tradizionale del popolo italiano, l’Unione Monarchica Italiana, che ne custodisce la storia e le tradizioni, ricorda che la cittadinanza va riconosciuta agli stranieri esclusivamente se sia verificata una loro consapevole partecipazione ai valori civili e spirituali nei quali si compendia l’identità del nostro popolo e respinge l’evidente strumentalizzazione, a fini politici, della polemica sollevata in questi giorni non a caso dai fautori dell’immigrazione indiscriminata.
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
Il Presidente Nazionale dell’U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi, accompagnato dal Presidente del Collegio dei Probiviri, Avv. Edoardo Pezzoni Mauri, ha visitato la provincia di Cagliari, incontrando iscritti e simpatizzanti.
Ospite venerdì 1° marzo del Comune di Assemini, grazie alla impeccabile organizzazione del Coordinatore provinciale di Cagliari, Gianluca Cocco, l’Avv. Alessandro Sacchi ha presentato il suo libro, Conversazione sulla Monarchia, ad un attento e numeroso pubblico, che non ha fatto mancare stimolanti domande durante il successivo dibattito.
Sabato 2 marzo, nel pomeriggio, è stata inaugurata la sede dell’U.M.I. nel Comune di Selargius, con la partecipazione di molti cittadini e la presenza del Sen. Deidda.
Sabato sera, infine, si è tenuto un incontro con i monarchici di Quartu S. Elena, anch’essi numerosi ed attenti.
A tutti, Sacchi ha dato appuntamento per le nuove entusiasmanti iniziative della nostra associazione.
Presentazione del libro "Conversazione sulla Monarchia" ad Assemini (CA)
Inaugurazione della sede U.M.I. a Selargius (CA)
Incontro con i monarchici di Quartu Sant'Elena (CA)
Oggi, 7 marzo 2019, il Presidente Nazionale dell’U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi, ha nominato Commissario U.M.I. per Ferrara il Dott. Carlo Giovanni Sangiorgi e Commissario U.M.I. per Venezia il Dott. Gaspare Battistuzzo Cremonini. Ai nuovi dirigenti i migliori auguri dall’U.M.I.!
Il Dott. Carlo Giovanni Sangiorgi, neo commissario U.M.I.Ferrara, con S.A.R.la Principessa Mafalda di Savoia
Il Dott. Gaspare Battistuzzo Cremonini, neo Commissario U.M.I. per Venezia