Parola di Re
L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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Comunicato stampa di martedì 4 febbraio 2020
Apprendiamo da organi di informazione che l'ANPI per voce del suo rappresentante, il sig. Pagliarulo, durante un convegno per ricordare il "dramma" delle Foibe, non avrebbe invitato gli esuli perchè "non potevamo affrontare tutto" parole sue. La domanda sorge spontanea dunque: se non invita gli esuli e quindi le vittime di quello che non fu un dramma ma un vero e proprio crimine contro l'umanità da parte dei comunisti di Tito, poi omaggiato dal Presidente della Repubblica Saragat con il cavalierato della Repubblica, chi mai dovrebbe invitare a giovamento di testimonianze autentiche? O forse il problema è proprio questo, ossia l'autenticità delle testimonianze magari scomode ad un certo establishment? Ancora una volta gli eredi di quella ideologia capace solo di morti e povertà che ha drammaticamente caratterizzato il XX secolo al pari di altre ben più note, ci offre uno sconcertante spettacolo negazionista. L'aggravante è che tutto ciò si svolga presso una struttura del Senato della Repubblica, pagata da tutti i cittadini, anche da quelli non invitati, anche dagli esuli.
Roma,04.02.2020
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
L'opinione di Giuseppe Borgioli
ROMA VOLTO SFIGURATO DELL’ITALIA
di Giuseppe Borgioli
Ora che anche la Chiesa ha solennemente definito “evento provvidenziale” la proclamazione di Roma come capitale d’Italia, val la pena osservare che cosa hanno rappresentato questi 150 anni di storia e di vita per la città, Teodoro Mommsen ebbe a scrivere nel 1970 a monito e augurio di chi faceva il suo ingresso a Roma, che non si resta in questa città senza un’idea universale. La Roma dei Cesari, la Roma dei Papi avrebbe assunto un nuovo ruolo politico, quello di centro irradiatore di uno stato moderno che si affacciava all’Europa e al mondo con il carico della sua storia millenaria e della sua civiltà non riducibile all’ultima tappa del suo cammino. I Savoia erano stati irremovibili nell’indicare Roma come capitale, superando pregiudizi e ostilità interne e internazionali. La Chiesa colpì con scomunica Vittorio Emanuele II che insieme ai reggitori della cosa pubblica di allora persegui quel sogno. Nel corso di 150 anni, quante vicende hanno attraversato la terza Roma! Persino il fascismo che rispolverò il mito della romanità, si avvicinò all’anima di questa città “eterna” con malcelata discrezione. Le novità urbanistiche furono studiate e applicate con il proposito non di distruggere o di sovrapporsi all’esistente ma di integrare il nuovo nell’antico. Valga per tutti questi interventi l’esempio dell’EUR che e entrato armonicamente nel paesaggio urbanistico. Sono nuovi capitoli di storia di Roma che non vantano nulla di celebrativo e testimoniano della genialità e creatività dei progettisti, artisti e architetti che furono chiamati a operare su Roma, come tessuto vivo nei secoli. Se guardiamo agli ultimi settanta anni, ahimè gli anni della repubblica ( è un caso ?) il discorso si interrompe, quasi si lacera. Le amministrazioni capitoline sono gradualmente precipitate nell’ apatia quando non nell’indulgenza verso le forme più plateali di malcostume. I detrattori di Roma hanno avuto buon gioco nell’ additare le lacune amministrative, la paralisi dei servizi elementari, il degrado generale della città. L ‘esplosione incontrollata delle borgate, l’insicurezza percepita (e reale) dei cittadini, il disinteresse dei partiti e delle istituzioni hanno scritto le più recenti pagine del martirio di Roma. In questi 70 anni non è giunto a noi un documento che testimoniano la grandezza della città come lo fu l’EUR o la Roma magica del barocco e del rinascimento o le tracce ancora vive della sua antica origine. Niente. Questi 70 anni di degrado non hanno autori né siti archeologici, se non i cumuli di immondizia che occupano le strade e le piazze. Aveva ragione Mommsen, non si resta a Roma senza un’idea universale.
L'opinione di Giuseppe Borgioli
NAVIGARE A VISTA
di Giuseppe Borgioli
Quando a bordo non funziona il radar e non si ha lo spirito di alzare lo sguardo verso il cielo per orientarsi con le stelle, non resta che navigare a vista. È esattamente quello che sta facendo il governo Conte bis. Questa coalizione governativa costituita da due forze politiche troppo contigue per non risultare competitrici e troppo lontane per trovare un terreno comune di intesa, è condannata ad una sopravvivenza tumultuosa fatta di rotture clamorose e riappacificazioni precarie. proprio come fanno i fidanzati che si prendono e si lasciano, poi si riprendono e si rilasciano. Si rassegni il signor presidente della repubblica, può darsi che sopravviva per tre anni, ma le condizioni di salute sono quelle diagnosticate. Il Partito Democratico si è raccolto in ritiro in un eremo per (dicono loro) rilanciare l’agenda di governo. I “cinque stelle” rimandano le loro non scelte agli stati generali. La sostanza è che il partito democratico e i “cinque stelle” funzionano – vedi i risultati elettorali in Calabria e in Emilia Romagna - come vasi comunicanti e i flussi elettorali transitano dagli uni verso gli altri. Non si può stabilire una vera alleanza quando gli alleati faticano a vincere insieme. Sulle opere pubbliche come la TAV, sulle concessioni delle autostrade da rinnovare ai gestori, sulla politica industriale non c’è e non ci può essere la minima intesa. Lo sforzo di questa coalizione non è individuare i punti sui quali c’è l’accordo per perseguirli nella pratica di governo. La regola à il conflitto da rilanciare su qualsiasi tema per un’ansia elettorale che inibisca ogni programma a lungo termine. Così si naviga a vista, giorno per giorno, ora per ora. Quante volte il governo ha cambiato opinione sulle tasse o sulle pensioni? È sufficiente parlare di green economy per mettere d’accordo tutti come negli anni ’70 si parlava di programmazione economica senza specificare i contenuti concreti? È anche grazie a queste formule fumose se l’azione di governo si è impantanata nell’immobilismo che è la causa prima di non pochi nostri mali attuali. Un governo si deve giudicare non solo secondo la durata ma anche (e soprattutto) secondo la qualità, la sua capacità di incidere e migliorare la vita della gente. Governi che governino, parlamenti che controllino e diano l’indirizzo generale della legislazione, magistrati che amministrino la giustizia così come à consegnata nei codici, partiti che organizzino il consenso e il dissenso in vista delle elezioni: questi sono i contenuti dell’alternativa istituzionale con la quale prima o poi, nolenti o volenti, dovremo fare i conti. È il radar che manca alla nostra navigazione per solcare il mare aperto. Altrimenti non ci rimane che navigare a vista sperando di non sbattere contro un iceberg come fu per il disgraziato Titanic dove – non dimentichiamolo - il comandante per non spaventare la clientela aveva ordinato all‘orchestra di non smettere di suonare.