Parola di Re
L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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L'opinione di Giuseppe Borgioli
Davide e Golia
di Giuseppe Borgioli
La riunione del G7 a Biarritz, sotto la supervisione del super attivo Macron, si è conclusa con un sostanziale nulla di fatto, mascherato dei soliti comunicati di maniera. Si parla e si straparla di globalizzazione ma il mondo non è mai stato così attraversato da divisioni e interessi contrastanti come in questa fase politica e economica. Non intendiamo dare lezioni di diplomazia al grande Macron che prova a ripercorrere goffamente le orme del gigante De Gaulle però è evidente che ogni strada indirizzata a Teheran passa par Israele. Altrimenti si combinano solo guai come nella non dimenticata Libia di Gheddafi.
Se non altro Macron pensa in grande, si illude di rivivere l’epoca d’oro della Francia quando Parigi era al centro del mondo. Più meschino – ci duole ammetterlo – è il capitolo della politica italiana con il governo dei tacchini che stenta a nascere. C’è un modo di dire americano che se dipendesse dai tacchini sarebbe abolito il thanksgiving, proprio come i parlamentari da noi abolirebbero le elezioni o le rinvierebbero sine die.
Nei giorni scorsi il Presidente degli Stati Uniti Trump nel fuoco di artificio delle sue iniziative ha rivendicato la Groenlandia e se non sbaglio si è detto disposto a pagare-Forse gli Stati Uniti presumono di poter comprare tutto. La Groenlandia fa parte integrale del Regno di Danimarca. Dotata di ampia autonomia che è stata sancita dal referendum del 2oo8, la Groenlandia si ritiene a ragione una Monarchia unita alla Corona danese. Bene ha fatto il Governo danese a rispondere picche. Una nazione si giudica anche dalla fierezza di chi la guida. Una volta di più questo popolo ha dimostrato che Davide non teme Golia. La cortesia e la fermezza della Danimarca andrebbero prese a modello da chi si agita e sbraita inutilmente, come fosse sul palcoscenico.
Comunicato stampa del 26 agosto 2018.
Investimenti e lavoro per la crescita e lo sviluppo dell’economia
Nel dibattito tra le forze politiche intente a definire un programma di governo i monarchici italiani rilevano una insufficiente attenzione per le esigenze di crescita e sviluppo, ai fini dell’aumento di una occupazione stabile e qualificata la cui assenza è dimostrata dall’esodo dei giovani migliori che, formati in Italia, vanno ad arricchire con il loro lavoro altri paesi europei.
L’Unione Monarchica Italiana ritiene che sia necessario l’impegno di rilevanti risorse pubbliche verso finalità di generale interesse, ferrovie, strade, porti, aeroporti, per modernizzare l’Italia, alimentare la migliore imprenditoria e creare posti di lavoro. Un finanziamento pubblico di grandi dimensioni, inoltre, potrebbe mobilitare anche il rilevante risparmio privato, come è stato nei momenti di grave crisi in Italia e nel mondo. Su questi temi si verificherà l’adeguatezza della classe politica italiana rispetto alle reali esigenze del nostro amato Paese.
Roma,26.08.2019
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
Forio d’Ischia (NA): incontro con il Presidente Sacchi
Sabato 18 agosto 2019 si è tenuto presso la sede dell’U.M.I. di Forio d’Ischia (NA) l'annuale incontro tra i dirigenti monarchici dell’isola verde con il Presidente Nazionale dell’U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi. All’incontro ha partecipato, oltre al Presidente Sacchi, anche il Prof. Avv. Gustavo Pansini, Vicepresidente della Consulta dei Senatori del Regno. Un plauso particolare va al Prof. Tommaso Lamonica, storico e inossidabile dirigente dell’U.M.I.
L'intervento del Presidente Nazionale dell'U.M.I.
L'opinione di Giuseppe Borgioli
Comportarsi da Re
di Giuseppe Borgioli
Mentre le nostre cronache politiche sono affastellate dai consueti capricci dei partiti sempre più litigiosi e insensibili alla eredità morale e storica che ci ha lasciato la Monarchia, le atre nazioni nostre vicine di casa ci danno delle lezioni di comportamento che noi stentiamo a far nostre.
Si tratta di piccoli fatti tratti dalla cronaca che assumono un valore paradigmatico su cui possiamo riflettere.
Un amico francese mi ha detto che il premier russo Putin è ospite per le vacanze del presidente della repubblica francese Macron in una sua villa nella Costa Azzurra.
Credo che nessun francese si scandalizzi a questa notizia e che la veda come un segnale positivo. Fra i doveri di un capo dello stato c’è anche quello di ospitalità verso il collega straniero.
Cosa accadrebbe in Italia se presidente Mattarella assecondasse questo costume? A parte la curiosa disposizione di uomini politici e giornalisti che sfidando il ridicolo si sono scoperti improvvisamente filo americani e anti russi. Persino coloro che provengono dalle fila del PCI o della variopinta sinistra si dolgono che settori della destra e l’immancabile Salvini non siano sufficientemente filo atlantici, si preoccupano per la stabilità della NATO, non parlano più delle vituperate basi militari.
Ospitare capi di stato stranieri, alleati o amici, è compito di un buon Sovrano e i Re hanno sempre saputo coniugare la politica estera con i rapporti personali e dinastici.
Il pensiero dolente va alla tenuta di San Rossore che è sempre stata un fiore all’occhiello dei Savoia. Ciò che è diventata sotto la repubblica forse un giorno sarà scritto sui libri di storia. Vorremmo ricordare al presidente Mattarella che la democrazia non consiste nell’aprire San Rossore alle scolaresche o ai gitanti. E’ una falsa democrazia, è demagogia.
Sappiamo bene che il presidente Mattarella in questi giorni ha altro per la testa. Ripensare a San Rossore e al suo splendore vuol dire guardare il futuro con un occhio diverso