Parola di Re
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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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Su Aimone (e perché sento già di amarlo..)
di Maurizio Blondel
( tratto dal sito: Su Aimone (e perché sento già di amarlo..) (maurizioblondet.it)
Un lettore mi segnala:
Leggo dalla biografia di Aimone Savoia:
“Nel 1994 si è trasferito in Russia, a Mosca per lavorare con la Tripcovich Trading Company. Nel 2000 è stato assunto dal gruppo Pirelli nell’ambito del quale ha ricoperto la carica di direttore generale responsabile per il mercato della Russia e di tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica”.
Dunque il recente video-incontro di Putin con gli imprenditori italiani è quasi certamente opera sua, il che dimostra iniziativa, energia, indipendenza di giudizio politico e poco rispetto per il governicchio “atlantista” in carica a Roma.
Probabilmente è anche in parte significativa opera sua e delle sue aderenze in loco al più alto livello nel governo russo, il successo delle nostre imprese in Russia, con l’export aumentato del 53% nonostante il lockdown mondiale, vantato dallo stesso Putin.
Ma c’è altro.
L’ottobre scorso ha visto le nozze dell’ultimo dei Romanv che può salire sul trono dello Zar, il gran duca George Mikhailovich, 40 anni, con l’italiana Rebecca Bettarini, 39, “imprenditrice che vive in Russia”. Volete che Aimone – che partecipato alla festa di nozze con il cugino Emanuale Filiberto – non c’entri nulla con la nascita di questa relazione tra l’”imprenditrice italiana” che è diventata Maria Romanovna e il possibile Zar in un futuro che non osiamo immaginare?
Al matrimonio, dicono i media, “sono stati invitati i reali di tuttta Europa” – Una classe dirigente legittima e politica alternativa, intraprendente e dotata di volontà, con le sue relazioni internazionali forti e vive, rinfrescate da parentele, adatta a sostituire quella al potere per attuare il Grand Reset, dopo le macerie che questa ?
Ciò in un futuro che le profezie di santi fanno intuire abbastanza vicino, nel 2026. Un futuro che non è mio compito immaginare, anche perché è improbabile che io personalmente ci sia al mondo. Ma mi sia consentito di salutare in anticipo: Mio re! Sento già di amarti. ..
Intervista Presidente Nazionale
Intervista al Presidente Nazionale Avv. Alessandro Sacchi alle ore 21:30 su Alò Web TV, link in basso per seguire la diretta
https://www.facebook.com/827835907275221/posts/5506309936094438/?d=n
Comunicato stampa di martedì 22 marzo 2022
I monarchici chiedono al Governo un piano acquedotti
Nella giornata mondiale dell’acqua 2022, simbolo di civiltà, l’Unione Monarchica Italiana (U.M.I.) denuncia il grave degrado delle infrastrutture acquedottistiche che segnalano inammissibili perdite di portata, in conseguenza della inadeguata manutenzione degli impianti.
In un territorio ricco di acque, compito dell’autorità pubblica è quello della loro captazione, conservazione e distribuzione. Pertanto, i monarchici italiani sollecitano il Governo ad intraprendere un vasto programma di manutenzione ed ampliamento degli acquedotti, in modo da assicurare ovunque in Italia, nelle città, come nei più piccoli borghi, adeguata disponibilità di acqua per le esigenze civili e dell’agricoltura.
Roma,22 marzo 2022
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
BRIGANTAGGIO - Polemiche durante le riprese di Terre di Briganti: eroi o assassini?
di Redazione 321
(tratto da: Lo Schiaffo 321: BRIGANTAGGIO - Polemiche durante le riprese di Terre di Briganti: eroi o assassini? | CULTURA)
La lapide all'ingresso del cimitero di Cervinara torna al centro della discussione di Piazza "digitale". In questi giorni sono stati avvistati decine di briganti e soldati piemontesi sulle montagne del Partenio grazie all'importante lavoro cinematografico e storico del gruppo Terra di Briganti.
Cresce l'attesa per la pellicola, in fase di lavorazione, che potrebbe vedere la luce nei prossimi mesi e rispolverare la storia locale grazie al fantastico romanzo Terre di Briganti scritto dal prof. Angelo Renna.
Intanto l'ala Monarchica filosabauda rappresentata da Augusto Genovese, portavoce del Movimento Pendolari disagiati della Valle Caudina, rievoca il duplice assassinio del sergente Cesare Vettori e del soldato Angelo Bianchi, i Piemuntes uccisi il 23 agosto 1861 in un agguato che porterebbe la firma dei Briganti operanti in zona.
«La mia risposta - scrive Genovese - a chi ancora oggi, nel 2022, esalta il Brigantaggio a Cervinara. La maggioranza dei Briganti erano stati delinquenti durante il Regno delle Due Sicilie. Il Regno delle Due Sicilie è imploso nel 1848 quando furono concessi gli Statuti. Il Regno di Sardegna, a differenza degli altri stati preunitari, non ritirò mai lo Statuto Albertino. Cita anche Dante con il celebre Ahi serva Italia, di dolore ostello».
Partecipa alla diatriba pubblica sul Brigantaggio anche Dimitri Monetti, esponente della Lega di Matteo Salvini, racconta un interessante pezzo di storia della sua Famiglia:
«Il mio trisavolo napoletano, comandante della Gendarmeria Reale, fu destinato a Cervinara per combatterli (i briganti n.d.r.). Sposò nel 1859 a Cervinara Angiola Mercaldo e per questo fu destinato in Amalfi - scrive Monetti».
Nella discussione poi sono intervenuti Gianfranco Marchese (UserTv), Angelo Vaccariello (ex In Cammino e Il Caudino) e Francesco Viola (Terra di Briganti) che hanno alimentato lo scontro culturale, fatto anche di goliardia, ma orientato alla classica discussione storico/politica che magari qualche anno fa si sarebbe svolta al Pont'o'camp, in Piazza Trescine o a Ferrari, tra un sorso d'acqua e la bellezza della cittadina Caudina.
Sulle nostre colonne digitali abbiamo pubblicato un articolo dell'amico Fiore Marro, Cervinarese emigrato a Caserta ed esponente dei Comitati Due Sicilie, un movimento filoborbonico a difesa del Brigantaggio come fenomeno di ribellione sociale. Anche in quel caso la lapide di marmo in copertina tornò al centro dell'interessante dibattito storiografico.
«Per ironia della sorte invece, il cimitero di Cervinara -scrive Marro - espone all’entrata del suddetto camposanto, due lapidi dedicate a due carabinieri piemontesi, caduti sotto le armi dei nostri resistenti. Di fronte a questi due loculi giganteggia una lastra enorme, che riporta i nomi di oltre 200 caduti del luogo, morti non certo durante la resistenza borbonica Cervinarese, ma bensì da emigranti di stanza in Canada, frutto del sopruso e dell’invasione dei due carabinieri piemontesi e della barbara invasione militare sabauda».
Riflessioni
Da sempre ci siamo battuti per la riscoperta del Brigantaggio nelle nostre zone, soprattutto dal punto divista culturale, musicale, storico e filosofico. Un mondo che ci ha sempre affascinato, ma non ci ha mai trascinato nell'esaltazione dogmatica della reazione "antiSavoiarda" registrata da queste parti.
Il Brigantaggio è un fenomeno fin troppo complesso e articolato da poter essere inquadrato o liquidato sulle reti sociali digitali o nelle discussioni da bar. Solo lo studio e l'approfondimento, senza paraocchi, permette una crescita culturale reale e non falsata da qualsivoglia schieramento intellettuale o pseudo tale.